Ritardo (sostantivo maschile): tempo impiegato oltre un termine stabilito.
Anna: Mi piace fare l’amore con te.
Vincenzo: Anche a me.
Anna: E allora perché non me lo dici mai?
Vincenzo: Che significa? Se lo faccio, ca lo facciamo accussì, vuol dire che mi piace, no?
Anna: Eh no.
Vincenzo: Come no? No. È mai visto ca mi so’ dato ‘na martellata sulla mano o mi so’ tagliato un orecchio? No. Sai perche? Perché non mi piace. È normale, Senza che uno ha da’ dicere tutt’e cose. Certe cose vanno da se. Se uno capisce capisce.
(Scusate il ritardo – 1982)
Esistono vari tipi di ritardi. Quelli spiacevoli, in particolare quelli provocati dalle Ferrovie dello Stato o da Alitalia. Quelli che possono essere spiacevoli o piacevoli, dipende dai punti di vista e dagli stati d’animo, tipo un ritardo del ciclo mestruale. Quelli piacevoli, come quando hai un appuntamento di lavoro alle otto di mattina e ti chiamano per dirti che la persona che devi vedere arriverà con due ore di ritardo e puoi prolungare sogni ed incubi.